CERAMICA ETRUSCA GRECA E ROMANA

Riproduco varie tipologie di ceramica etrusca greca e romana, tra cui a figure nere, a figure rosse, bucchero, sigillata, impasto.

CERAMICA A FIGURE NERE

Si dipingevano le figure sulla superficie argillosa del vaso con un impasto di acqua e argilla, arricchita di ossidi di ferro. Dopo questa prima fase si aggiungevano – incidendo con strumenti appuntiti – i dettagli delle figure, resi dall’emergere del colore del fondo. Altri particolari potevano essere aggiunti tramite pigmenti rossi o bianchi.

Finita la fase di pittura si provvedeva a cuocere il vaso. Durante la cottura, gli ossidi di ferro presenti nei pigmenti assumevano un colore nero lucido. Si determinava così, uno schema a quattro colori. Elemento caratterizzante e determinante per la definizione di “figure nere” è la presenza delle incisioni.

A Corinto dopo l’introduzione delle incisioni vennero subito aggiunti i dettagli rossi, mentre il bianco divenne comune molto più tardi. Ad Atene, alla metà del VII secolo a.C., in epoca protoattica, il bianco era già presente in modo diffuso, mentre il rosso venne introdotto solo nel terzo quarto del VII secolo a.C.

RIPRODUZIONI DI CERAMICA A FIGURE NERE

CERAMICA A FIGURE ROSSE

Le figure rosse si ottenevano, dopo un primo abbozzo inciso, tramite il disegno a contorno sull’argilla delle linee esterne e dei dettagli interni. Le campiture esterne alle figure venivano coperte da un ingubbio nero, steso “risparmiando” l’argilla degli spazi occupati dalle figure.

Grazie a questa tecnica, l’aspetto delle scene figurate risultava più simile ai rilievi scultorei, dove figure chiare o colorate risaltavano su fondi scuri, che alla pittura parietale, preferibilmente stesa a partire da un fondo chiaro. I particolari e i contorni delle figure erano tracciati con il pennello, con una pittura diluita o a rilievo. La pittura diluita, più chiara, veniva utilizzata anche per stendere campiture piane.

La tecnica a figure rosse donava, rispetto alla tecnica a figure nere, un nuovo rilievo alla forma del vaso, esaltandone con il nero di fondo, la linea di contorno. Le libertà concesse dalla nuova tecnica permisero ai pittori di approfondire lo studio, la rappresentazione e la biomeccanica del corpo umano. Dopo una prima cottura poteva venire applicate ulteriori stesure di pigmento colorato bianco o porpora. Tuttavia, almeno fino alla fine del V secolo a.C., questi due pigmenti furono scarsamente impiegati. 

RIPRODUZIONI DI CERAMICA A FIGURE ROSSE

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